In fumo l’evento di San Giustino: ma c’è il Museo del tabacco

Sembrava tutto pronto per l’anteprima di Cigar & Tobacco Festival, l’evento dedicato agli appassionati del tabacco e del fumo lento, in programma per il 22 e 23 aprile presso la splendida Villa Magherini Graziani a San Giustino, in provincia di Perugia.

Il sito web annunciava la nuova edizione della manifestazione, veniva aggiornato l’elenco degli espositori, venivano rilasciati gli accrediti per la stampa.

A dieci giorni dall’inizio il Cigar & Tobacco Festival è improvvisamente sparito dai radar: il sito web è stato messo in manutenzione, la pagina Fb disattivata, persino l’indirizzo mail risulta non più attivo.

Incredibilmente dell’evento pare non esserci più alcuna traccia. Anche al Comune di San Giustino cadono dalle nuvole. Il Festival, insomma, pare andato in fumo.

Pur essendo un evento più centrato sul sigaro, il Cigar & Tobacco Festival rappresentava un momento di incontro anche per gli amanti della pipa. Un vero peccato.

Resta però la possibilità di recarsi a San Giustino per conoscere la storia della ex Repubblica di Cospaia, microstato indipendente esistito dal 1441 al 1826 a causa di un errore nel tracciamento dei confini fra lo Stato Pontificio e la Repubblica di Firenze.

L’“erba tornabuona” scoperta nel Nuovo Mondo e diffusa in Italia ed in Europa con i semi portati in Toscana dal vescovo Niccolò Tornabuoni alla fine del XVII secolo, aveva trovato proprio nella Repubblica di Cospaia il primo luogo di coltivazione e valorizzazione.

Ecco perché a San Giustino ha sede il Museo storico scientifico del tabacco. Si tratta di uno dei pochi centri di testimonianza, documentazione e studio sulla coltivazione e lavorazione della preziosa foglia.

La produzione, ancora diffusa, ha rappresentato per decenni una consistente fonte di reddito per la popolazione. Il tabcco era inoltre occasione di lavoro per centinaia di donne, impiegate in tutte le fasi della filiera locale.

Nel 1927 nacque a San Giustino il Consorzio dei tabacchicoltori che acquisì l’intero opificio locale e lo adattò ad una produzione in piena espansione con centinaia di maestranze che lavoravano per i Monopoli di Stato.

Il Museo oggi comprende uffici, seccatoi, sale di cernita: luoghi di grande fascino dove si rievoca una lunga storia di fatica e lavoro ma anche di emancipazione femminile.

La visita è possibile grazie all’associazione Amici dei Musei e dei Monumenti “Porta dell’Umbria” di San Giustino che, con impegno volontario e meritorio, apre previa prenotazione.

Chi fosse interessato scriva (con qualche giorno di anticipo sulla visita) a amicimuseisg@gmail.com.